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Stazione di Cremona
Cremona, con circa 72.000 abitanti, si trova in una zona strategica della pianura padana. La stazione è ben collegata alle principali città vicine, inclusa Milano e Brescia, ed è situata in un contesto storico e paesaggistico rilevante. Tuttavia, l’area non presenta particolari vincoli paesaggistici, bensì è soggetta a vincoli idrogeologici e sismici. Inoltre, la stazione presenta un vincolo di tutela come bene culturale.
Il progetto di riqualificazione della stazione di Cremona, con il restauro del Fabbricato Viaggiatori e la realizzazione di una moderna velostazione, è un omaggio all’armonia tra storia e sostenibilità, un dialogo tra il passato di una città antica e la sua aspirazione a una mobilità contemporanea e green. Qui, il progetto non si limita ad intervenire sugli spazi, ma cerca di instaurare una nuova prospettiva su ciò che una stazione può rappresentare per la comunità e per l’ambiente, nel rispetto dei vincoli culturali e sismici e idrogeologici.
Il Fabbricato Viaggiatori, con la sua storia che risale al 1926 e le tracce della configurazione originaria di fine Ottocento, è il fulcro di questa trasformazione. Il restauro si concentra sugli elementi storici di pregio, come le colonne in granito e i serramenti in ferro, che raccontano l’identità del luogo e il suo dialogo continuo tra funzione e bellezza. La riqualificazione interna ed esterna non solo aggiunge nuove aperture e migliora l’accessibilità, ma reinterpreta gli spazi per accogliere attività culturali e commerciali, riaffermando il ruolo della stazione come punto di incontro e fermento urbano.
Una nuova ciclostazione, simbolo della vocazione sostenibile del progetto, nasce come estensione naturale dello storico edificio delle poste, che affaccia sul piazzale di stazione, riprendendone i marcati caratteri architettonici e compositivi, sia per quanto riguarda le giaciture sia per la scelta dei materiali impiegati. Il fabbricato valorizza il fronte ovest del edificio postale, innalzandosi attorno alla magnolia esistente. La struttura, pensata su due piani, accoglierà biciclette e mezzi elettrici, favorendo una mobilità intermodale e integrata. I pannelli fotovoltaici e i sistemi di raccolta delle acque non sono solo dettagli tecnici, ma gesti concreti di rispetto per il territorio e le sue risorse.
Le facciate esterne del Fabbricato, adeguate sismicamente e restaurate con interventi mirati, recuperano l’armonia originaria, fondendo sicurezza strutturale ed estetica in un edificio che vuole conservare la sua autenticità, pur aprendo nuove prospettive